Carta di Leuca 2019, ringraziamenti
21 Agosto 2019Carissimi amici,
si è da poco conclusa la 4^ edizione di “Carta di Leuca.3” dal suggestivo titolo “Mediterraneo: agorà dei popoli”.
Desidero rivolgere ancora una volta il ringraziamento da parte della Fondazione PCE, di cui sono attualmente il Presidente, a quanti hanno lavorato con dedizione e collaborato con intelligenza e passione per la buona riuscita di questa manifestazione che sta diventando sempre di più patrimonio pastorale e culturale della nostra chiesa diocesana e di tutto il nostro territorio, riscuotendo apprezzabili consensi da parte di molti, sia in loco che da fuori, a livello regionale e nazionale.
Anzitutto, il nostro grazie è per il nostro amato Pastore Mons. Vito Angiuli che ha voluto, promosso, sostenuto, incoraggiato, accompagnato il cammino di questa esperienza, intuendo bene che questa iniziativa con la sua modalità risponde pienamente ai tre fari che sin dall’inizio del suo ministero episcopale ha voluto indicarci.
Il faro della “fede del popolo di Dio” si concretizza nel fatto che “Carta di Leuca” sta diventando sempre di più un “cammino di popolo” e sono proprio i giovani che coalizzano tutti gli altri e lo si vede soprattutto nel cammino notturno da Alessano a Leuca e principalmente la mattina del 14 agosto sul piazzale del santuario.
Il faro di “Don Tonino Bello”, profeta di pace, che con la sua vita e il suo pensiero, sempre attuale, attrae i giovani e gli adulti a diventare gli artefici della pace guardando con occhi pieni di amore e di speranza i luoghi di oggi dove la pace è negata. Il Mediterraneo è oggi uno dei luoghi dove la pace è negata in nome di quella cultura della non-accoglienza di cui è vittima l’intero Occidente.
Il faro della “Madonna di Leuca - De Finibus terrae” che è davvero la finestra spalancata sul Mediterraneo e sul mondo intero. La devozione del popolo cristiano alla Vergine Maria, terra senza confini, segno prospettico di quella nuova terra e di quei cieli nuovi che attendiamo, s’incontra con il desiderio più profondo che è nel cuore di tutti gli uomini di buona volontà e nei figli di Abramo che qui si possono ritrovare per incontrarsi, riconoscersi, dialogare e stringersi le mani per costruire nuovi ponti di amicizia e di fratellanza.
Il nostro vescovo nei suoi messaggi sul Mediterraneo, che ogni anno ci consegna e sui quali faremmo cosa buona a ritornarci per meditarli con attenzione, sta dettando le linee programmatiche per interpretare e costruire la nostra azione pastorale nell’oggi della storia. Se siamo “una finestra sui Sud del mondo” come ci ha ricordato Papa Francesco nella sua storica visita ad Alessano sulla toma di Don Tonino nel 2018, non è per stare a guardare dalla finestra ma per fare entrare il mondo nel nostro piccolo mondo proprio da quella finestra.
I suoi appelli sono mirati a far sì che la nostra chiesa diocesana agisca come un corpo organico animando dal di dentro tutto il nostro territorio perché espliciti sempre di più la bellezza della sua vera tradizione che è anzitutto accoglienza dell’altro in quanto persona umana sia che si presenti nelle vesti di un pellegrino, di un profugo, di un esiliato, di un viandante o di un turista; è accoglienza del mistero di Cristo nella fede che si partecipa nella genuina devozione mariana e petrina, come ebbe ad insegnarci Papa Benedetto XVI nella sua storica visita al Santuario di Leuca nel 2008.
La nostra Chiesa diocesana si è già accorta del suo prezioso lavoro e, ne sono certo, sempre di più i parroci, il clero, i religiosi e religiose, i consacrati e i tanti fedeli laici che formano le nostre piccole e belle e laboriose comunità faranno proprie le istanze pastorali, culturali, spirituali e sociali che questa iniziativa porta con sé.
Eccellenza, grazie per tutto il lavoro che sta facendo per noi e con noi per il bene di questo Sud Salento che da periferia del vecchio e nuovo Impero, sta diventando faro luminoso di fede, di cultura e di passione pastorale e sociale per molti qui e altrove.
Perdoni le nostre lentezze e i nostri discorsi dal fiato corto, stare dietro al pioniere non è cosa facile, ma una volta iniziato il cammino, la stessa strada è maestra di vita e la meta sempre nuova da raggiungere è il motore che mette in circolazione la speranza che non delude mai.
“Carta di Leuca” quale Meeting dei giovani del Mediterraneo nasce da una felice intuizione della fervida mente e passione creativa di Don Gionatan De Marco, attuale Direttore dell’Ufficio nazionale della CEI per lo Sport, il Turismo e il Tempo libero, ed è stato il curatore delle prime tre edizioni.
La Fondazione PCE te né è grata, caro don Gionatan, e continuerà a portare avanti questa idea che si è rivelata originale, concreta, opportuna nel tempo che viviamo le cui potenzialità le scopriamo anno dopo anno cammin facendo.
Ringraziamo i 150 giovani partecipanti a “Carta di Leuca.3” provenienti da alcune comunità parrocchiali della diocesi, da altre regioni d’Italia e da alcuni centri di accoglienza in Sicilia, Calabria e Puglia con giovani immigrati e profughi provenienti da 23 nazionalità dell’Africa, del Medio Oriente e dell’Europa. (...)
Quando si compie un’opera come questa i meriti e le responsabilità sono di tante persone, a ciascuna responsabilità va riconosciuto il suo particolare merito.
Tuttavia, credo che il merito di “Carta di Leuca”, per il segno che è già diventato e per quanto ancora potrà rivelarsi, è di tutta la Chiesa di Ugento – S. Maria di Leuca.
Attraverso questa esperienza spirituale, culturale, sociale e pastorale la nostra Chiesa diocesana manifesta la sua ansia missionaria nell’uscire dal proprio recinto per accogliere quanti sono resi “ultimi” dall’odierna società per farli sentire “qualcuno” in una rete di relazioni personali e amicali.
La nostra Chiesa locale, interagendo con tutti i soggetti che compongono il vissuto quotidiano del nostro territorio, desidera promuovere le realtà locali in quella rete di relazioni sociali e pastorali che, secondo la felice espressione del nostro vescovo, costituiscono “la città diffusa del Capo di Leuca” per superare l’isolamento dovuto alla frammentazione e al campanilismo.
La Chiesa di Ugento – S. Maria di Leuca, consapevole dell’eredità spirituale che la Provvidenza ha posto nel suo grembo rappresentata dal Santuario della Madonna De Finibus Terrae, dalla testimonianza del servo di Dio Don Tonino Bello e dalla diffusa testimonianza di carità e di fede del popolo di Dio del Sud Salento, si mette al servizio delle donne e degli uomini di oggi perché riscoprano la bellezza dell’essere persone amate da Dio.
“Carta di Leuca” è una finestra aperta sul Mediterraneo, Leuca stessa è l’avamposto naturale da dove tutto il Mediterraneo è racchiuso in un colpo d’occhio, ed è proprio dal Mediterraneo che prende le mosse per il suo metodo di lavoro con cui vuole mediare le diverse e opposte realtà e dimensioni per integrarle in quel dialogo fatto di vicinanza, ascolto, incontro, confronto, con cui s’invoca il dono della pace e si costruisce con non poca fatica la civiltà dell’amore.
Se riusciremo a perseguire questi obiettivi rappresentati dall’esperienza di “Carta di Leuca” il merito è di ciascuno di noi che la Provvidenza ha posto in questa piccola ma bella Chiesa di Ugento-S.Maria di Leuca.
La Madonna De Finibus Terrae accompagni ogni nostro cammino e Dio benedica tutti.
Ugento, 16 agosto 2019
Don Stefano Ancora
Presidente Fondazione PCE